Lo spegnarsi della passione sessuale, un problema più diffuso di quanto immaginiamo.
Nella mia pratica clinica come psicoterapeuta esperta in problemi legati alla sessualità, capita spesso che le persone riportino inizialmente difficoltà legate alla riduzione del desiderio sessuale. Dopo un colloquio di approfondimento quasi sempre emerge una stasi sessuale della coppia che può durare da mesi se non da anni. A quel punto, alla persona che mi ha consultato, chiarisco che è opportuno affrontare il problema in coppia e se mi vengono riportate difficoltà nel convincere l’altro partner spesso suggerisco di iniziare leggendo insieme o facendo leggere un libro divulgativo sull’argomento.
Di recente, quasi per caso in una delle mie esplorazioni in libreria, ho scoperto “SEX OUT. L’arte di ripensare il sesso” che ha suscitato subito il mio interesse come possibile suggerimento per le persone che mi chiedono: “Perché nella coppia dopo un primo periodo di esplosione della passione il sesso finisce?”. L’autore Wilhelm Schmid è un filosofo tedesco che dopo aver scritto su temi quali serenità, felicità e invecchiamento rivolge la sua attenzione proprio a questo tema: la fine del sesso.
Un tema che riguarda moltissime persone e che può avere come conseguenza un malessere sociale diffuso.
Il libro è di facile lettura, un centinaio di pagine che scorrono davvero veloci.
La prima parte è dedicata alla semplice analisi del fenomeno con riferimenti anche alla storia e all’arte. Interessante scoprire che persino Socrate si disperasse per non essere più sessualmente attratto da sua moglie Santippe. Aspasia, a cui Socrate si rivolge perché ritenuta un’esperta, consiglia di non disperarsi e di dedicarsi al lavoro.
In questa prima parte, l’autore invita a considerare come le pause dell’attività sessuale possono essere di diversa durata e natura. Per alcune coppie può trattarsi di un semplice timeout, cioè di una sospensione momentanea; per altre di una sospensione più ampia, logout; in altri casi ancora di una pausa molto più lunga, un checkout come lo definisce l’autore.
Le differenze di genere nel modo di reagire alla fine della passione sessuale, che spesso portano a considerazioni banali e semplicistiche, sono considerate in modo più approfondito e, secondo Schmid, giocano una parte importante. Gli uomini ne parlerebbero poco perché più inclini a sentirsi feriti nel loro orgoglio maschile, le donne tenderebbero invece a a sostenersi tra loro cercando una spiegazione.
La seconda parte, più rivolta ad offrire suggerimenti concreti, consiste di dieci brevi capitoli ricchi di consigli e di veri e propri esercizi, alcuni facilmente praticabili altri forse un po’ meno. L’autore innanzitutto sfata un mito “come ogni arte quella erotica non cade dal cielo ma dovrebbe essere appresa, con esercizio e sperimentazione pratica”, suggerendo quindi di parlare del sesso e delle fantasie sessuali nella coppia, leggere libri o chiedere una consulenza.
Condivido con l’autore l’invito a non farsi prendere dalla rabbia o dalla disperazione ma di ricorrere alla riflessione considerata da Schmid l’arma più efficace a disposizione dell’essere umano. È proprio questo taglio filosofico che mi porta a consigliare il libro per una “lettura di coppia” o separatamente, ma in contemporanea perché possa diventare il punto di partenza per riflessioni condivise.
SEX OUT. L’arte di ripensare il sesso. Wilhelm Schmid
Fazi editore, 2016