Consapevolezza alimentare, riallineare mente, corpo e cuore per prendersi cura del proprio benessere

Roberta Necci, 5/2/2019

Anche un cibo molto semplice può gratificarci se preparato e mangiato prestando attenzione.

Desiderio di nutrirsi in modo sano, di dimagrire o di ingrassare, problemi di salute… qualsiasi sia la motivazione di partenza quando tentiamo di modificare il nostro comportamento alimentare dobbiamo fare i conti non solo con alimenti e calorie, ma anche con aspetti apparentemente lontani dalla sfera nutrizionale che orientano il nostro rapporto con il cibo.
Qualche esempio?

  • difficoltà a cambiare abitudini ormai radicate e automatiche;
  • tendenza a compensare stati emotivi spiacevoli mangiando;
  • senso di frustrazione per la lentezza nel raggiungere i risultati sperati;
  • tristezza per cibi poco invitanti;
  • insofferenza ad accettare condizioni non sempre modificabili (malattie, necessità di farmaci che influenzano l’appetito);
  • fatica nel gestire con equilibrio nuove modalità conviviali (apericena, brunch, pasti a buffet, ecc.);
  • stanchezza e pigrizia che rendono difficile una regolare attività fisica

Nella quotidianità come si traduce? A cena fuori con amici penso di scegliere un piatto poco calorico ma se sono la sola a farlo finisce che mi sento a disagio e ordino una pastasciutta. Entro al supermercato, trovo un mare di offerte 3X2 e porto a casa molto più cibo del necessario. Alla fine di una giornata difficile mi consolo con un’intera tavoletta di cioccolata. Compro una bibita light e ne bevo una bottiglia da un litro, tanto è senza zucchero. La dieta è così severa che mangio in piedi e di corsa pur di finire presto ma digerisco male.

Cambiare il proprio stile alimentare significa fermarci ad osservare non solo ciò che mangiamo ma anche come ci relazioniamo con il cibo, accorgerci dei comportamenti che mettiamo in atto automaticamente, allenarci ad ascoltare i segnali che il corpo ci manda, riconoscere gli stati d’animo che accompagnano alcune scelte e poi prenderci cura di tutto questo con l’obiettivo di riallineare il corpo, il cuore e la mente perché ognuno sia in connessione con gli altri. La consapevolezza si è dimostrata essere lo strumento più utile.
Un piatto molto semplice preparato con attenzione non solo alle calorie ma anche ad un corretto abbinamento degli alimenti, ai colori, ai profumi e servito con cura può aiutarci a ricreare questa sintonia e a nutrire in modo soddisfacente corpo, mente e cuore.

La Mente in Tavola è un percorso che unisce consapevolezza e scienza dell’alimentazione. Per conoscere da vicino il proprio stile alimentare, modificare, con pazienza e gradualità, le abitudini non salutari e instaurare un rapporto con il cibo in armonia con il proprio benessere.

Info: mindfulness@istitutodipsicopatologia.it

 

 

 

 

Autore: Roberta Necci