Le campagne di comunicazione per la promozione della salute sono sempre efficaci?
Nell’autunno 2016 in occasione del Fertility Day il ministero della Salute avviò una campagna d’informazione che suscitò da un lato molte polemiche per la sua scarsa efficacia comunicativa, dall’altro molti interessanti interventi sui principi fondamentali per una buona informazione (grazie in particolare ad Annamaria Testa per le sue riflessioni, vere lezioni di comunicazione, pubblicate in quell’occasione sul suo blog Nuovo e Utile).
Quell’evento ci ha incuriositi e ha fatto sorgere la domanda “Come vengono raccontati nelle campagne d’informazione i disturbi psichiatrici e del sistema nervoso?”. Abbiamo trovato molto materiale e scelto di focalizzarci sugli strumenti comunicativi che catturano più facilmente l’attenzione: i video.
Tra ciò che abbiamo visionato vi proponiamo alcuni filmati (italiani e internazionali) che mostrano modi diversi, più o meno efficaci, creativi, terrorizzanti o delicati di raccontare i principali disturbi della mente e del cervello.
La campagna su ansia e attacchi di panico di Pro Infirmis con La paura paralizza sottolinea quanto questi disturbi possano condizionare la vita di chi ne soffre
Sulla depressione l’invito del Ministero delle Pari Opportunità a non considerarla “pigrizia, negligenza, viltà”, mentre l”Associazione Progetto Itaca con Film Muto invita a parlarne per rompere la barriera dei pregiudizi.
Per il disturbo bipolare Bridging Minds usa immagini significative per descrivere i cambiamenti, a volte molto veloci, dell’umore.
“Io non me la bevo”, campagna sull’abuso di alcol promossa da più organizzazioni, il video Sveglia notturna usa la sorpresa per una maggiore incisività del messaggio.
Per i disturbi del comportamento alimentare lo spot svedese Mirror evidenzia la distorsione della propria immagine corporea.
Sulla malattia d’Alzheimer e le varie forme di demenza la scelta è molto ampia. Il video di France Alzheimer, dal titolo apparentemente paradossale Fortunately , sottolinea quanto la mancanza di memoria in alcuni casi protegga chi ne soffre.Molto interessanti le campagne che puntano sulla sensibilizzazione ad una condizione attraverso l’esperienza diretta. Dall’Associazione Israeli Alzheimer l’idea di far provare alle persone la confusione e lo smarrimento di chi soffre di demenza.
Per chiudere torniamo ad Annamaria Testa (NeU – Nuovo e Utile) ringraziandola per le sue riflessioni, tra cui “persuadere è una pratica gentile, che rispetta le persone e tiene conto di ciò che credono, sentono e desiderano”.
Il video di Alzhemeir Portugal First date, titolo che potremmo tradurre “Ballando con una sconosciuta”, ci sembra andare propria in questa direzione.