Una storia a fumetti sul Disturbo Bipolare che descrive con sorprendente immediatezza tutti gli aspetti di una condizione di grande sofferenza.
Marbles è la testimonianza di una giovane donna, Ellen Forney autrice del libro, a cui è stato diagnosticato un disturbo bipolare. Come tutti gli scritti autobiografici, le testimonianze sono un modo particolarmente efficace per condividere una condizione, ma Marbles lo è più degli altri grazie alla sua formula di graphic novel.
Non si tratta infatti di un romanzo ma di una storia scritta e disegnata attraverso cui l’autrice, fumettista di successo, racconta, passo dopo passo, la sua esperienza con il disturbo bipolare.
Un’esperienza di cui chi soffre di bipolarità ne potrà riconoscere le fasi, grazie all’espressività di disegni drammatici e brillanti allo stesso tempo.
L’impatto della comunicazione di una diagnosi difficile da accettare, il timore di rendere pubblica la propria condizione, l’iniziale rifiuto verso la terapia farmacologica, l’esaltazione dei periodi di mania durante i quali tutto sembra possibile e la percezione del crollo all’arrivo di un episodio depressivo. La difficoltà a modificare lo stile di vita , la necessità di adattare periodicamente le cure in base alla risposta, fino allo sviluppo di consapevolezza e accettazione della propria condizione, vere e proprie fondamenta di una stabilità possibile, anche se non immediatamente raggiungibile.
Nella sua doppia veste di libro da leggere e da guardare Marbles è un vero e proprio manuale di psicoeducazione per il disturbo bipolare, molto utile per chi soffre, soprattutto per chi è in giovane età, e per i loro familiari ed amici. Ma ancor più, a mio avviso, è utile a tutti, perché migliori il livello di conoscenza di una condizione che causa grandissima sofferenza e merita che stigma e pregiudizi, purtroppo ancora molto diffusi, lascino il posto a legittimazione e riconoscimento.
MARBLES, Ellen Forney
Psycho Pop BD Edizioni, 2014
I diritti delle immagini tratte dal libro appartengono alla Edizioni BD, che ringraziamo per avercene concesso la pubblicazione.