Benvenuti giochi e gadget seguiti all’uscita di Inside Out
Uno dei miei ambiti di lavoro è l’età evolutiva e una delle tematiche ricorrenti con i miei “piccoli compagni di viaggio” è la gestione delle emozioni, in particolar modo della rabbia. Spesso assisto alla difficoltà dei genitori nel supportare i figli durante il percorso psicoterapeutico e questo può affondare le radici non tanto nell’incapacità genitoriale quanto nella difficoltà a contattare e gestire il proprio mondo emotivo prima ancora di quello del figlio.
In questo senso durante la terapia con i bambini prima e nei colloqui con i genitori poi (il cosiddetto “parent training”) mi avvalgo di strumenti che possano favorire il contatto con la dimensione emotiva dell’esperienza per capire come si sviluppano le emozioni e dare loro “nome e cognome”. Successivamente impariamo insieme come gestirle.
Per questo lavoro Inside Out e i gadget successivi all’uscita del film, come “Il gioco delle emozioni” (Lisciani Editore), sono diventati per me delle risorse preziose sia in terapia che nel contesto familiare e spesso suggerisco ai genitori di acquistarli e farli diventare momenti di gioco con i propri figli. Con i bambini più piccoli uso invece i pupazzetti che richiamano i personaggi del film e rappresentano visivamente in modo molto efficace le emozioni corrispondenti.
Il gioco diventa così un mezzo per stimolare la riflessione e l’interesse, sia del bambino sia dell’adulto, verso quei vissuti interiori che si sperimentano quotidianamente e spesso prendono il sopravvento. In un tempo in cui siamo, a volte a nostro malgrado, esposti a “tsunami emotivi” avere degli strumenti che ci aiutino concretamente a gestirli e ad arginarli ci permette un maggiore contatto interiore con noi stessi e con le nostre funzioni, come genitori, figli o amici.
Rinnovo quindi il benvenuto a strumenti ludico ricreativi come Inside Out che rappresentano un grande sostegno per il nostro lavoro.