La storia di un uomo che di ordine e regolarità i cardini della propria vita.
“L’uomo che metteva in ordine il mondo”, romanzo del blogger svedese Fredrik Backman, racconta la storia di Ove, un sessantenne che fa della regolarità il cardine della propria esistenza.
Lo scorrere delle giornate del protagonista non lascia spazio ad imprevisti o sorprese. Ove ama la routine, “gli piace sapere cosa lo aspetta”, vive di abitudini, di cose chiare e precise, come i numeri. Controlla che tutto sia a posto, aggiusta ciò che non funziona e compie il proprio dovere perché “ chi ha la coscienza a posto non ha nulla da temere dalla verità”.
Una vita che sembra posata sulla noia in cui Sonja, sua moglie, è l’unica nota di colore. “Lei era il colore. Tutto il suo colore….Con quella risata che, per il resto della sua vita, lo avrebbe fatto sentire come se qualcosa gli corresse a piedi nudi dentro il petto.”
La morte di Sonja, l’improvviso licenziamento, l’arrivo di vicini rumorosi e disordinati, gli rendono la vita insopportabile a tal punto da desiderarne la fine, ma anche i numerosi tentativi di suicidio, seppur studiati con cura e improntati alla precisione, a causa di imprevisti non conducono all’esito sperato e il loro susseguirsi si trasforma in una grottesca escalation.
Il titolo del libro, la ripetitività nei titoli dei capitoli (ogni titolo inizia con Un uomo che si chiama Ove…) e lo stile narrativo inizialmente sembrano assicurare un racconto piatto e noioso. Poi lentamente con lo scorrere delle pagine quest’uomo scostante ed irritabile, dedito alla ricerca di un ordine, mosso solo da questioni di principio, nel cui comportamento gli addetti ai lavori riconosceranno immediatamente alcuni tratti del disturbo ossessivo compulsivo, inizia a suscitare simpatia, comprensione e tenerezza.
Dopo i capitoli iniziali mi sono appassionata alla storia di Ove, al suo spiccato senso della giustizia, all’onestà esasperata, alla grande affidabilità, al senso etico nei confronti di Rune, suo vicino, amico/nemico, malato al fianco del quale si schiera perché “quel che è giusto è giusto”, al suo modo di aiutare i vicini, anche se detestati perché chiassosi e disordinati. Impossibile non stare dalla sua parte e il suo comportamento, per alcuni versi assurdo, ha finito con il rendermelo molto simpatico e farmi sentire la sua mancanza a libro finito.
“L’uomo che metteva in ordine il mondo” è un bel romanzo che aiuta a conoscere e a guardare con maggiore comprensione persone apparentemente aride e prive di sentimenti come Ove, un uomo governato da una costante preoccupazione e intrappolato in una rigida rete di regole e doveri lasciando poco spazio all’espressione dei sentimenti.
L’uomo che metteva in ordine il mondo
Fredrik Backman
Mondadori Editore, Milano 2014