Abbiamo letto: Quello che gli uomini non sanno dire

Roberta Falcini, 14/05/2012

Scritto da un uomo, per gli uomini e sugli uomini ma in realtà utile anche alle donne che desiderano mettersi nei panni dell’altro sesso

Un tema già comparso in molte pubblicazioni, ma spesso trattato in maniera banale, superficiale, a volte volgare e denso di luoghi comuni, viene affrontato con un approccio più attento da Björn Süfke, psicologo e psicoterapeuta.
Un libro che, come dice l’autore, è scritto da un uomo per gli uomini e sugli uomini ma in realtà utile anche a quelle donne che desiderano mettersi nei panni dell’altro sesso in maniera sana e costruttiva, rispettando e accettando le diversità anziché contrapporsi e cristallizzarsi in stereotipi.

Il libro evidenzia molti aspetti che nei percorsi terapeutici sono già noti. Per esempio, all’usuale domanda di apertura di seduta “Come va?” nella maggior parte dei casi la risposta maschile è “Bene, grazie”. Ma veramente l’uomo non vuole parlare delle sue emozioni e rifiuta il contatto con il suo mondo interiore….?
La risposta dell’autore, dopo anni di esperienza in percorsi terapeutici con uomini, si focalizza sulla loro difficoltà nel rispondere alla domanda per il presentarsi dell’inconsapevole “dilemma maschile” tra il desiderio del risveglio emozionale ed il distacco emotivo. Questo “paese diviso”, come lo definisce l’autore, viene mantenuto dall’ambiente esterno che se da un lato suggerisce l’adesione all’immagine tradizionale virile,  dall’altro pone nuove richieste e nutre aspettative di risposte emotive.

Nella prima parte del libro vengono messi in evidenza gli aspetti classici del funzionamento maschile: il distanziamento emotivo, l’orientamento al risultato, la razionalità, la tendenza all’azione, la competitività, l’aggressività.  Questi aspetti vengono spiegati attraverso esempi di casi clinici, a nostro avviso ben descritti, particolarmente utili all’universo femminile.
La seconda parte, più utile invece agli uomini, è orientata ai possibili percorsi psicoterapeutici da intraprendere quando, in presenza di una criticità, il classico funzionamento maschile ed i conseguenti tentativi di soluzione falliscono e la  necessità di prendere coscienza delle istanze emotive emerge con maggiore forza.

A mio avviso due sono i punti di forza del libro di Björn Süfke. Innanzitutto la considerazione che le differenze tra uomo e donna non sono così nette ma disposte lungo un continuum con delle aree di sovrapposizione, ad esempio una donna potrebbe riconoscersi nella tendenza alla razionalizzazione considerata tipicamente maschile.
In secondo luogo l’incoraggiamento all’entrata, da parte degli uomini, nelle aree emotive, considerate da questi elementi di debolezza per eccellenza, che possono invece rivelarsi fonti di una migliore conoscenza di sé stessi e di soddisfazione della proprie aspirazioni personali.

Quello che gli uomini non sanno dire
Björn Süfke

Urra 2011

 

Autore: Roberta Falcini