Abbiamo letto: TOC

Roberta Necci, 1/07/2013
TOC di Nathalie Ours

Cosa porta una ragazzina a mettere in atto comportamenti ossessivi e ripetitivi?

“TOC! TOC! TOC! Il rubinetto era chiuso male. Uno, due, tre. Toc. Le gocce si sono messe a zampillare nella mia mente. Rimbalzavano come gli spruzzi sotto il sole. Ho cominciato a contarli meccanicamente. Non pensavo a niente. Era come se mi ipnotizzassero. Sette, otto, nove. I numeri sgocciolavano in una pozza sempre più grande. Dieci, undici, dodici. Mi sono attaccata a ogni perla d’acqua che cadeva nel lavandino.”

“…I numeri sgocciolavano senza fermarsi. Mi concentravo su di loro. La forza si indeboliva, la forza svaniva. I numeri mi liberavano dalla forza malvagia! Finché contavo la tenevo a distanza.”

Nel breve libro “TOC” l’autrice, Nathalie Ours, racconta la storia di Camille, una ragazzina affetta da disturbo ossessivo compulsivo, che vive imprigionata in comportamenti rituali da lei stessa prescritti e che rendono la sua vita una gabbia sempre più stretta: “Mi circondavo di manie come di una ragnatela. Ce n’erano sempre di più: la tela diventava sempre più complicata”.

Nel libro è Camille in prima persona a raccontare con precisione cosa accade nella sua mente e perché è costretta a mettere in atto comportamenti e pensieri ripetitivi per tenere a bada sensazioni e  pensieri terribili che nascono dentro di lei. Contare, lavarsi, mettere le cose in un certo ordine sono le soluzioni che ha escogitato per tenere sotto controllo la realtà, che percepisce come fortemente minacciosa, e per contenere la conseguente  sofferenza.

Il racconto delle angosce di Camille permetterà a tutti coloro che soffrono di disturbo ossessivo di veder riconosciuta e legittimata la propria sofferenza ma, soprattutto a mio avviso, potrà rappresentare per i loro familiari una utile guida per capire cosa porta il loro caro a comportarsi in un modo apparentemente assurdo.  Alle loro domande più frequenti “Perché conta tutto?”, “Che bisogno c’è di lavarsi continuamente e per ore?”, “Perché le cose devono essere per forza messe in un certo ordine?” TOC offre una possibile risposta che rende ragione anche della indicibile sofferenza causata da questo disturbo.

Pur essendo molto efficace nel descrivere i sintomi ossessivo-compulsivi attraverso la storia di Camille, nel libro, forse volutamente centrato solo su ciò che la ragazza prova, non si rintracciano elementi che lascino intravedere alcuna possibile via d’uscita per la grande sofferenza che tale disturbo crea. Vie di uscita che attualmente, grazie a trattamenti psicologici, farmacologici o all’integrazione di entrambi, alleviano la vita di moltissime persone.

TOC
Nathalie Ours
Salani Editore, 2008

Autore: Roberta Necci