Abbiamo letto: Un’oscurità trasparente

Roberta Necci, 16/08/2014

L’efficace racconto di cosa accade a chi soffre di depressione. Un’opera non recente ma utile soprattutto a chi è vicino a persone con depressione.

Dopo aver letto il libro del noto romanziere statunitense William Styron (tra i suoi successi La scelta di Sophie) mi sono chiesta “Ha senso recensire un libro autobiografico sulla depressione scritto circa venti anni fa e per giunta nato da un’intervista rilasciata sette anni prima?”. La risposta è stata inequivocabilmente si.
Innanzitutto perché mi stato segnalato da un’amica in termini entusiastici “Solo dopo aver letto Un’oscurità trasparente ho capito fino in fondo la sofferenza di mio marito che da trenta anni soffre di depressione”. E poi perché già il titolo è un piccolo capolavoro e mi aveva molto incuriosita.

Oscurità e trasparente due parole apparentemente contrastanti ma che rendono efficacemente l’idea della condizione emotiva di chi si trova in uno stato depressivo. Un dolore allo stesso tempo invisibile, perché non documentabile attraverso una radiografia o un’indagine di laboratorio, e oscuro, perché difficile da immaginare e da comprendere fino in fondo se non lo si è provato.

L’autore parla della depressione come di un disturbo indescrivibile
“Non è un caso che abbia fatto qui capolino l’aggettivo “indescrivibile”, poiché occorre dire che, se tale malessere si potesse descrivere, tanti fra gli sventurati colpiti da questo antico tormento sarebbero in grado di esprimere almeno in parte ai loro amici e ai loro cari (e anche ai loro medici) le proprie sofferenze, e forse riuscirebbero a suscitare quella comprensione che il più delle volte non trovano; non tanto perché vi sia scarsa solidarietà, quanto per l’incapacità di fondo, da parte delle persone sane, di rappresentarsi una forma di malessere così estranea all’esperienza quotidiana”
e gravato da un pesantissimo stigma sociale 
“…avevo sottovalutato il numero di persone per le quali l’argomento era sempre stato un tabù, qualcosa da tenere nascosto e di cui vergognarsi. Quella reazione travolgente mi fece comprendere che, senza volerlo, avevo contribuito ad aprire un varco per tutti coloro che erano ansiosi di uscire allo scoperto e proclamare che anche loro avevano sperimentato le sensazioni da me descritte. Fu l’unica volta in vita mia in cui mi resi conto che valeva davvero la pena violare la mia privacy e renderla pubblica”
Styron narra dei cambiamenti fisici ed emotivi che la depressione produce in chi ne soffre, utilizzando le sue grandi capacità di scrittore per rendere comprensibile a tutti la sua esperienza diretta di  disperazione al di là di ogni disperazione”.

Un’oscurità trasparente è una lettura utile non solo per chi soffre di depressione, aiutandolo a non sentirsi solo, ma anche, e soprattutto, a chi condivide la propria quotidianità con una persona depressa in quanto permette di comprendere cosa provi e come starle vicino.
Un esempio su tutti: spesso l’eventualità di un ricovero suscita nei familiari una reazione di  rifiuto per paura che si tratti di un’esperienza traumatica. Al contrario Styron racconta  “dell’effetto rasserenante che può avere l’ospedale e del suo immediato valore di santuario dove la mente può ritrovare la pace.”

Un avviso per chi deciderà di leggere il libro: tenete sempre presente il momento in cui è stato scritto. Siamo alla fine degli anni ’80 quando le cure per la depressione erano limitate e i farmaci a disposizione appesantiti da importanti effetti collaterali.
Da allora la ricerca scientifica in ambito psichiatrico ha compiuti grandissimi progressi, la diagnosi è più sofisticata (sono state individuate diverse forme di depressione ognuna delle quali richiede un trattamento specifico) e la possibilità di cura, farmacologica e psicologica, si è ampliata consentendo di ottenere risultati più rapidi ed efficaci e di ridurre il numero e la durata dei ricoveri.
Anche in questo Styron si è dimostrato un antesignano. Nel suo libro riconosce alla psichiatria il merito di un’incessante ricerca per un trattamento farmacologico adeguato della depressione, una fiducia portatrice di speranza che probabilmente lo ha motivato a scrivere
“la depressione non è un annullamento dell’anima: tutti gli uomini e le donne che hanno superato la malattia stanno a testimoniare che esiste una via di scampo e che è possibile imboccarla.” 

Infine una breve nota operativa sulla disponibilità del libro. Non si trova facilmente nelle librerie mentre online i principali rivenditori (Amazon, IBS) segnalano ancora la sua disponibilità.

Un’oscurità trasparente.
William Styron

Collana Leonardo
Mondadori

Autore: Roberta Necci