L’approccio cognitivo comportamentale può aiutare le donne che vedono l’arrivo della menopausa come un passaggio inaccettabile?
“Credo che sto per entrare in menopausa: inizio ad avere delle vampate di calore, la notte mi sveglio con il pigiama completamente inzuppato di sudore, mi sento più irritabile. Il ritmo del sonno si è modificato. Mi è capitato di trascorrere un giorno sdraiata sul letto e tutto aveva perso di significato: non mi importava nulla dei figli, di mio marito, della mia vita.
E’ stato bruttissimo e mi sono spaventata molto, dottoressa mi aiuti..”.
“Inizio ad avere difficoltà ad avere rapporti intimi con il mio partner: da un po’ di tempo provo dolore durante il rapporto e per questo lo evito. Non mi era mai successo prima. Proprio ora che i figli sono grandi e potevamo avere più tempo da dedicare alla coppia. A volte penso anche che andrà con una donna più giovane e lo perderò per sempre. La sola idea mi fa star male..”.
Capita frequentemente nella mia esperienza clinica di psicoterapeuta cognitivo comportamentale di incontrare donne spaventate dall’arrivo della menopausa che vivono con ansia, vergogna e imbarazzo, a volte anche terrore, questo passaggio fisiologico.
Un passaggio che di solito si manifesta tra i 45 ed i 55 anni e compare gradualmente con un ciclo mestruale meno regolare fino alla sua scomparsa definitiva coincidente con la fine della fertilità. La ridotta produzione di estrogeni causa, in misura molto variabile, la comparsa di vampate di calore, sudorazione, palpitazioni, tachicardia, disturbi del sonno, secchezza vaginale, irritabilità, ansia, instabilità dell’umore, difficoltà di concentrazione. Manifestazioni che entrano in conflitto con alcuni stereotipi sociali della nostra cultura come, per esempio il mito dell’eterna giovinezza. Il desiderio di contrastare il naturale andamento dell’organismo, ricorrendo anche a strategie estreme, rinforza un vissuto di non accettazione che rende più difficile un naturale passaggio nella vita di ogni donna.
La sola idea di poter avere delle vampate di calore in situazioni sociali può causare stati emotivi di ansia, imbarazzo, vergogna. Emozioni che, a loro volta, possono essere potenziate da credenze sulla menopausa come:
“Le donne in menopausa sono meno attraenti”
“Sarà la fine della mia sessualità”
“Le lancette dell’orologio biologico avanzano inesorabilmente e avrò sempre meno tempo per realizzare ciò che desidero”
Adattarsi ad un nuovo scenario che coinvolge il corpo e l’emotività può essere difficile, cosa si può fare per accettare e gestire meglio questo passaggio?
Un valido aiuto per imparare a gestire le emozioni che dominano questo scenario viene dalla Psicoterapia Cognitivo Comportamentale. Un percorso psicologico in cui si lavora in tandem: la paziente, esperta della propria vita e lo psicoterapeuta, l’esperto che mette a sua disposizione le strategie e le tecniche psicoterapiche.
Il primo aspetto fondamentale di questo approccio terapeutico è che non è un evento di per sé a farci star male ma come noi interpretiamo questo evento.
Nel nostro caso, quindi, non è la menopausa in sé a generare emozioni negative e sgradevoli ma è cosa la donna pensa della menopausa, il significato che da alle sue manifestazioni, il considerarla una condizione inaccettabile.
Altro aspetto fondamentale è che il significato che attribuiamo ad un evento genera un disagio emotivo e determina la messa in atto di comportamenti, che a loro volta, possono avere ricadute altrettanto negative sulla vita personale, familiare e sociale.
Per capire come tutto questo avviene la Psicoterapia Cognitivo Comportamentale usa uno schema chiamato “ABC” che spiega cosa accade nella nostra mente, spesso in modo automatico.
ABC è un semplice acronimo in cui:
A (Activating event) sta per evento attivante e si riferisce a condizioni oggettive: situazioni, sensazioni fisiche.
B , (Belief) sta per pensiero, riguarda le credenze, i ragionamenti sull’evento A.
C (Consequences) sta per conseguenzee si riferisce sia a conseguenze emotive (le emozioni che proviamo in relazione a come interpretiamo A), sia a conseguenze comportamentali (quello che faccio o non faccio in relazione alla nostra interpretazione di A).
Vediamo un semplice esempio riferito al tema che stiamo trattando:
Sto per entrare in una riunione di lavoro e inizio a sentirmi un po’ accaldata e sudata (A), comincio a pensare che sta per arrivare una vampata di calore accompagnata da tanto sudore, tutti se ne accorgeranno e io farò una figuraccia (B).
Questa interpretazione dell’evento determina conseguenze (C):
emotive: mi sale una forte ansia che a sua volta provoca una sensazione di calore, sudorazione, tachicardia e provo vergogna,
comportamentali: metto in atto dei tentativi per evitare di andare alla riunione.
Inizio a rivolgere l’attenzione ai sintomi dell’ansia (calore, sudorazione, tachicardia) (A1) e penso che sono le manifestazioni della menopausa, stanno aumentando, dureranno a lungo e io non riuscirò a gestirle. Mi convinco sempre di più che tutti se ne accorgeranno e che sembrerò ridicola (B1)
Di nuovo questi pensieri determineranno delle conseguenze (C1):
emotive: l’ansia e la vergogna aumentano e si aggiungono un forte imbarazzo e senso di inadeguatezza,
comportamentali: non vado alla riunione.
La soluzione “non vado alla riunione” rappresenta una delle cosiddette strategie di evitamento. Nell’immediato abbassa il livello di ansia e fa rientrare la vergogna e l’imbarazzo ma, a lungo andare, invece di risolvere il problema lo amplifica.
Nel nostro esempio può portare ad una condizione di isolamento sociale che, in alcuni casi, sfocia in depressione.
Inoltre tra le manifestazioni vasomotorie della menopausa (vampate di calore) e i sintomi dell’ansia c’è una buona somiglianza che confonde la situazione e non permette di capire cosa stia accadendo realmente.
In che modo la Psicoterapia Cognitivo Comportamentale può essere d’aiuto?
Il primo passo consiste nell’aiutare la donna ad individuare le convinzioni, i pensieri disfunzionali (cioè non funzionali al benessere emotivo) e irrazionali (poco realistici) legati alla menopausa. Per esempio:
“La menopausa è un disastro, vuol dire che sto invecchiando..”
“Nessun uomo è attratto da una donna in menopausa..”
“Rimarrò sola….”
Pensieri che hanno come conseguenza quella di generare emozioni e comportamenti non salutari che incidono negativamente sulla qualità di vita della donna.
Una volta chiarite le credenze e i pensieri sulla menopausa si passa alla fase successiva, quella di verificare la veridicità di tali convinzioni. Paziente e terapeuta insieme iniziano ad individuare chiavi di lettura più realistiche che favoriscano l’accettazione di quanto sta accadendo:
“Si tratta di una vampata di calore, una normale manifestazione della menopausa. È una sensazione inevitabile e spiacevole ma so che tra poco finirà.”
Pian piano le interpretazioni più realistiche prenderanno il posto di quelle precedenti e la donna si abituerà a non lasciarsi sequestrare da pensieri ed emozioni e, quindi, a non alimentare l’ansia.
L’utilizzo della schema ABC è affiancato da interventi di psicoeducazione mirati a fornire corrette informazioni che favoriscono l’accettazione, cioè una migliore conoscenza della propria condizione che diventi il primo passo per nuove chiavi di lettura, come leggiamo nelle parole di A.:
“Sa dottoressa, pensare alla menopausa non più come una perdita ma come una opportunità mi fa stare meglio emotivamente e ho anche notato che ho iniziato a fare più cose rispetto a prima. Mi sono iscritta ad un corso di ballo con mio marito, cosa che prima non avrei mai potuto fare perché fagocitata dalla gestione dei figli! Condividere la mia esperienza con altre donne, inoltre, mi aiuta a non sentirmi sola. Mi incontro una volta alla settimana con delle amiche per camminare insieme e chiacchierare.
Ho capito che in fondo questa stagione della menopausa è anche quella in cui, finalmente, posso dedicare più tempo a me stessa!”
Testi consigliati:
- “Tutto quello che vorresti sapere sulla menopausa. Strategie psicologiche per affrontare sintomi e difficoltà”. Antonella Montano; Sara Vitali – Ed. Erickson.
- “Sulla cresta dell’onda. Cavalca la tempesta della menopausa per vivere bene, in forma, a lungo”. Rossella Nappi – Fabbri Editori.