Concluso l’ottavo corso ECM dell’Istituto di Psicopatologia

Roberta Necci, 2/12/2018

Due giornate di formazione sull’integrazione farmaci e psicoterapia.

Dopo l’epoca della contrapposizione siamo, finalmente, arrivati al momento dell’integrazione. Non più farmaci o psicoterapia ma farmaci e psicoterapia. Due strumenti terapeutici con pari dignità che possono, contemporaneamente o in momenti diversi, migliorare sensibilmente le condizioni di chi soffre di un disturbo mentale.

  • Esiste un razionale per mettere insieme i due percorsi?
  • In quale momento inserire uno o l’altro? Da subito? Contemporaneamente? Prima i farmaci e poi la psicoterapia o viceversa?
  • Due terapie sono sempre meglio di una in tutte le condizioni?
  • Un terapeuta per ogni trattamento o lo stesso terapeuta (in questo caso uno psichiatra) per entrambi i trattamenti?
  • Ci sono orientamenti psicoterapeutici più indicati in specifici disturbi?
  • E’ ancora possibile pensare ad un netto confine tra mente e cervello cioè tra psicologico e biologico?
  • Qual’è il contributo delle neuroscienze?
  • Come si inseriscono le nuove tecnologie che hanno aperto la strada alle terapie online?

Questi alcuni dei temi trattati nel corso ECM che si è tenuto venerdì 30 novembre e sabato 1 dicembre all’Istituto di Psicopatologia a cui relatori e partecipanti hanno cercato insieme, in un clima di scambio continuo, di trovare risposta.

Il prof. Antonio Tundo, il prof. Luigi Janiri e il Prof. Marco Saettoni hanno aperto il corso con un tavola rotonda improntata, come è consuetudine nei corsi ECM dell’Istituto di Psicopatologia, alla pluralità delle prospettive.  Al punto di vista dello psichiatra clinico, dello psicoanalista, dello psicoterapeuta cognitivo comportamentale si sono aggiunte le voci dei partecipanti in un ricchissimo confronto.

Il corso è proseguito aprendosi ad aspetti specifici e dedicando spazio anche a momenti esperienziali.

Il corso si è chiuso con l’impressione che l’ascolto e la condivisione di esperienze inquadrate in una pluralità di cornici teoriche siano una condizione unica e preziosa per coltivare l’apertura necessaria al trattamento della sofferenza che qualsiasi disturbo mentale causi.
Un ringraziamento a tutti, relatori e partecipanti, in attesa dei prossimi appuntamenti con la formazione continua dell’Istituto di Psicopatologia previsti per febbraio, maggio e ottobre 2019.

 

Momenti del corso

 

 

 

 

 

 

Autore: Roberta Necci