Impatto della pandemia da COVID 19 su persone che già soffrivano di ansia e depressione. Attenzione allo stigma, chi seguiva regolarmente le cure ha affrontato le difficoltà come gli altri.
Paura di infettarsi, isolamento sociale, preoccupazioni economiche sono le conseguenze della pandemia in corso che creano in tutti noi una condizione di stress. Nelle persone più sensibili, la stima è che riguardi il 20-30% della popolazione generale, questo stress, a sua volta, genera ansia, insonnia e sintomi depressivi. Il dubbio, riportato da molti esperti, è che queste reazioni potrebbero essere più frequenti e intense in chi già soffriva di un disturbo dell’umore (depressione, disturbo bipolare) o d’ansia perché ritenuto più vulnerabile.
Ad oggi, gli studi scientifici su questo argomento sono limitati e i risultati che emergono sono contraddittori.
Durante la prima ondata della pandemia con i colleghi dell’Istituto di Psicopatologia abbiamo fatto molte riflessioni su questo tema, basate sia sulla nostra esperienza sia sui racconti dei nostri pazienti sintetizzate nei due articoli
Riflessioni sulla pandemia, effetti sulla popolazione generale
Riflessioni sulla pandemia, effetti su chi soffre di disturbi dell’umore e d’ansia.
Allo stesso tempo, per verificare quanto le nostre impressioni fossero corrette, raccoglievamo dati per una ricerca più mirata i cui risultati sono stati appena pubblicati dalla rivista internazionale Medicina.
Lo studio riguarda il periodo tra il 10 marzo 2020 (inizio della pandemia) e il 30 giugno 2020 (un mese e mezzo dopo la fine del lockdown) e indica che le persone con un disturbo d’ansia o dell’umore precedentemente diagnosticato e in trattamento hanno avuto una buona reazione psicologica e una buona capacità di adattamento alla situazione; in più di un terzo dei casi persino migliore di quella di familiari e amici. Solo nel 5% dei casi c’è stato un peggioramento dei sintomi attribuibile allo stress da pandemia.
Il nostro studio dimostra che chi già soffriva di un disturbo di ansia o dell’umore e seguiva regolarmente le cure è stato in grado di affrontare e gestire un momento di difficoltà.
Questo fa pensare che, contrariamente a quanto ritenuto, le persone che soffrono di depressione o ansia non siano di per sé fragili e vulnerabili ma che è il loro disturbo, se non curato, a determinare una condizione di fragilità.
Si tratta di una distinzione importante per evitare di caricare ancor più il peso dello stigma e dei pregiudizi che già gravano la vita di queste persone.
What is the impact of COVID-19 Pandemic on Patients with Pre-Existing Mood or Anxiety Disorder? An observational Prospective Study
Antonio Tundo, Sophie Betrò, Roberta Necci
Medicina 2021, 57(4), 304; https://doi.org/10.3390/medicina57040304