Un nuovo studio dell’Istituto di Psicopatologia sul trattamento della depressione resistente

Antonio Tundo, 8/9/2021

Migliorare la cura della depressione è un nostro obiettivo primario.

Non sempre la depressione si risolve con una terapia standard e per gestire la cosiddetta “depressione resistente” è necessario ricorrere a trattamenti più complessi come la combinazione di più antidepressivi o di un antidepressivo con un farmaco che ne potenzi l’effetto (su questo avevamo già scritto qui)

Tra i farmaci che possono potenziare gli antidepressivi ci sono i sali di litio, gli ormoni tiroidei, alcuni antipsicotici di seconda generazione in piccole dosi e, ultimo arrivato, il pramipexolo, un farmaco indicato per la cura del morbo di Parkinson (chi vuole saperne di più può leggere il nostro precedente studio).

In questi giorni la rivista Progress in Neuropsychopharmacology & Biological Psychiatry ha pubblicato i risultati della nostra esperienza clinica nel trattamento della depressione resistente con la combinazione antidepressivi-pramipexolo. Si tratta di risultati molto incoraggianti ma preliminari e da confermare con ricerche più rigorose anche perché, come tutti i farmaci, il pramipexolo può avere effetti collaterali anche importanti.

Sembrerebbe comunque aprirsi una nuova possibilità di cura per chi soffre di depressione e non risponde pienamente alle terapie tradizionali.

Efficacy and safety of 24-week pramipexole augmentation in patients with treatment resistant depressione. A retrospective cohort study.
Antonio Tundo, Sophia Betrò, Marica Iommi, Rocco de Filippis
Progress in Neuropsychopharmacology & Biological Psychiatry, 2021 Aug 8;112:110425. doi: 10.1016/j.pnpbp.2021.110425. Online ahead of print.

Autore: Antonio Tundo