Terapia della luce

Antonio Tundo, 20/09/2014
Terapia della luce

Nota anche come Light Therapy o Fototerapia la terapia della luce è un metodo di cura per una forma di depressione ma anche per altri disturbi.

Cos’è
La terapia della luce consiste nell’esposizione ad una luce filtrata di intensità paro a 10.000 lux emessa da una particolare lampada. Per avere un termine di confronto basti pensare che l’intensità media della luce in una stanza è di 500 lux. Per quanto intensa, la luce risulta gradevole, è ben tollerata dall’occhio ed è priva di raggi ultravioletti o infrarossi che potrebbero arrecare danni alla retina.
Durante il trattamento è necessario sedersi a circa 50-70 cm dalla fonte luminosa e stare con gli occhi aperti ma non è indispensabile fissare la lampada in modo diretto e continuo per cui si può leggere o studiare. Il momento della giornata in cui l’esposizione deve avvenire,  il numero e la durata delle sedute variano da caso a caso e vengono stabiliti dopo un’accurata valutazione clinica personalizzata. In genere le sedute si effettuano nelle prime ore della mattina (tra le 8 e le 10), hanno una durata di 30 minuti e devono essere ripetute quotidianamente almeno per una o due settimane.

Come funziona
La fototerapia sfrutta la capacità naturale della luce di regolare una serie di funzioni del nostro organismo indispensabili per mantenere un buon equilibrio fisico e psicologico come il sonno, l’appetito, il tono dell’umore e il desiderio sessuale.
La luce funziona infatti come un timer che sincronizza il ciclo sonno/veglia e controlla la produzione di alcuni ormoni, come la melatonina, che a loro volta condizionano la disponibilità di alcuni neurotrasmettitori (quelle sostanze che permettono alle cellule nervose di “parlare” tra di loro), come la serotonina.
Normalmente la produzione di melatonina di giorno è bloccata perché la luce, attraverso gli occhi, inibisce i centri nervosi che la sintetizzano. Appena gli occhi percepiscono il calare del buio questa inibizione cessa e i livelli di melatonina aumentano inducendo un senso di stanchezza, una diminuzione della pressione e un abbassamento della temperatura che predispongono l’organismo al sonno.
Con la terapia della luce è possibile regolarizzare il ritmo sonno/veglia e la produzione di melatonina e serotonina tutte le volte che si verifica una de-sincronizzazione generata da fattori esterni (jet leg, lavoro notturno, inverno) o endogeni (depressione) con conseguente sensazione di malessere, stanchezza, irritabilità, perdita del desiderio sessuale.

A chi serve
Da oltre 20 anni la terapia della luce costituisce un valido trattamento della fase depressiva del disturbo affettivo stagionale, una particolare patologia dell’umore caratterizzata dall’alternanza di depressione in autunno-inverno e benessere o euforia in primavera-estate.
Più di recente viene impiegata anche nella depressione non stagionale, in associazione con gli antidepressivi, per accelerare la risposta a questi ultimi o per aumentarne l’efficacia nelle forme “resistenti”.
Alcuni studi hanno segnalato che può essere un’utile integrazione alle terapie tradizionali per i disturbi del comportamento alimentare, per la sindrome pre-mestruale e per alcune disfunzioni sessuali, comprese quelle secondarie all’uso di farmaci antidepressivi e non.
Al di fuori del contesto clinico, si possono giovare della terapia della luce le persone con jet leg da viaggi intercontinentali, con alterazioni del ritmo sonno veglia da lavoro notturno e, più in generale, con difficoltà di riposo notturno.

Autore: Antonio Tundo